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Poeti e poesia di Monteleone Rocca Doria del secolo XV: Giovanni Deputzo

Noto anche con la variante di De Putzo nell’indice alfabetico dei poeti dello Spano, era di Monteleone e visse nella prima metà del secolo XV e si narra che fuggì ad Oristano all’età di 66 anni. Mercante di professione, parteggiante di Nicolò Doria e nemico dichiarato degli Aragonesi che spogliarono quest'ultimo di tutti i suoi feudi, con guerre sleali. 

I due componimenti che ci sono pervenuti sono molto preziosi, non solo per l’aspetto poetico, ma soprattutto per quello storico.

Le sue composizioni sono:

  • Lassa edduca, Simone, su piantu; un frammento di canzone che si trovava in calce alla precedente e che sembra essere una satira contro un certo Simone, probabilmente di Monteleone, che pur lamentando di vivere in povertà non disdegnava spendere i propri soldi nelle varie osterie.
  • De su potente et forte Brancaleone; si tratta in realtà di una “canzone” per via dello schema metrico utilizzato, nella quale sono raccontate le imprese, le virtù, il coraggio, il tradimento e la caduta del Conte Nicolò Doria. Si allude ad una delle più importanti vicende per la storia della Sardegna, il periodo relativo alla Battaglia di Sanluri del 1408.

Questi alcuni dei versi introduttivi che ricostruiscono la biografia del personaggio che rivestono grande importanza per lo studio della storia medievale sarda:

 

De su potente et forte Brancaleone
Fizu fudi su donnu Nicolosu
Hapidu cun donn’Anghela Melone,
fruttu de un’amore tormentosu.
Onne gentile et bona educatione
dadu l’haviat su padre affectuosu:
s’istudiu sufficiente – et s’arte de sa gherra
in cust’istesa terra – apprendesit valente
et proite fudit de grand’intendimentu
de sos sabios fudit su cuntentu […]”

(Don Nicolò era figlio del potente e forte Brancaleone, concepito con donna Angela Melone, frutto di un amore tormentato. Il padre gli aveva dato insieme all’affetto la migliore educazione: lo studio fu sufficiente e in questa vasta terra apprese con prontezza l’arte della guerra, e poiché era di grande intelligenza era la gioia dei saggi.)

 

G. Spano, Canzoni popolari di Sardegna, Nuoro, Ilisso, 1990.